La TR4, presentata nel 1961 in sostituzione della ormai obsoleta TR3, era costruita con una carreggiata più larga, con una moderna scatola di sterzo, e dotata di serie del motore di 2.2 litri e di un nuovo cambio sincronizzato. Anche la carrozzeria, disegnata da Giovanni Michelotti, era interamente rinnovata con una serie di innovazioni quali i finestrini laterali, la ventilazione interna ed un innovativo hard top, poi ripreso dalla Porsche Targa, costituito da un lunotto posteriore imbullonato e da una sezione centrale rigida rimovibile, disponibile anche in tela e chiamata surrey top. Il cruscotto era di diversa concezione con la parte superiore ricoperta in vynide mentre la fascia centrale, dipinta di bianco, incorporava le bocchette di ventilazione e i due strumenti principali posti in fronte al conducente. Gli strumenti ausiliari erano posizionati al centro in un pannello nero al di sotto del quale si trovavano gli interruttori.
I concessionari degli Stati Uniti erano esitanti ad accettare questo nuovo modello ed ordinarono un ultima fornitura di TR3 dotata del motore da 2.2 litri e della nuova scatola del cambio. Questa versione è stata venduta nel 1961 solamente sul mercato nord americano con la denominazione di TR3B. Una versione coupè, chiamata Dove, ebbe scarsissimo successo mentre un altro coupè sportivo fu disegnato da Michelotti e costruito in pochi esemplari in Italia dal famoso elaboratore Conrero con il nome di Triumph Italia.
1961, arrivano le prime TR4
La Leyland Motor Corporation acquistò in questo periodo la Triumph mostrando subito interesse per le competizioni, e fu quindi messa in vendita una versione LeMans. Fu inoltre ricostituito il team “works” e quattro TR preparate per le competizioni. Queste auto, veloci, leggere, molto affidabili e con un ottima tenuta di strada, ebbero buoni risultati nell Alpine Rally del 1962, in diversi Tulip, nel RAC Rally e nel Canadian Shell 4000. La Leyland perse però velocemente interesse nelle corse e l’attivitàagonistica rimase in mano a priveti.
Nel 1965 i potenziali acquirenti trovavano la TR4 troppo rigida rispetto alle nuove MGB e Sunbeam Alpine e per venire incontro a queste esigenze fu introdotta la TR4A “IRS”, che aveva le sospensioni posteriori indipendenti dotate di molle elicoidali e non più le balestre. La carrozzeria rimaneva pressochè invariata e le uniche modifiche di rilievo consistevano nella nuova griglia anteriore, più piatta, e negli indicatori di direzione situati adesso sui passaruota ed incorporati in un profilo cromato che arrivava fino alle portiere. I fanali posteriori avevano ora anche la luce di retromarcia. Per contenere il prezzo di vendita fu offerta anche in una versione più economica chiamata “live axle”, sempre con le sospensioni indipendenti ma che montava le vecchie balestre.
Il nuovo modello incontrò il favore del pubblico fino a quando nel 1967 la Leyland presentò la splendida TR5, stilisticamente quasi immutata ma con un motore 6 cilindri di 2,5 litri da 150 HP dotata dell’innovativa iniezione meccanica Lucas. Purtroppo l’osservanza alle leggi americane sulle emissioni, sempre più restrittive, ne impedì l’esportazione negli Stati Uniti ed in questo mercato venne commercializzata con due carburatori e chiamata TR250. Questa versione aveva la stessa potenza della TR4 e non ebbe un grande successo. Il tempo della TR6 era ormai arrivato.